Incontro.........

Dal libro  COSE Racconti notturni e di fantasia a cura di Michele Scaperrotta

Incontro
Dei blogger avevano, da tempo, organizzato un incontro a Milano.
Giusto per far vedere che esisti!
Che non sei solo virtuale ma di carne ed ossa.
Avevo già deciso di partecipare, ora avevo uno scopo in più: vedere lei.
Poi lì si mangia, si beve, si dicono un sacco di cazzate!
Ci si annoia, si finge d'esser contenti, ma in realtà a nessuno frega un cazzo, e spesso ti chiedi perché mai ci sei andato.
Ma ormai era deciso e poi era lei il mio obiettivo, il resto chi se ne frega!
E' domenica, si parte.
Imbocchiamo l'autostrada di buon' ora
io e il mio amico Giorgio.
Guido io, mi piace, sono abituato.
In auto le solite chiacchiere di amici, risate qua e là, una scorsa sulle cose del pianeta: la politica che non va, il vulcano, le partite di calcio….
Dopo aver macinato diversi chilometri, ecco il cartello salva culo!
Sì, dopo un po' che guidi, quello 'rogna', vuol riposare.
Leggo che a 5 km c'è un autogrill
“Ottimo! - Dico io, ci fermiamo, facciamo il 'pieno' e un buon caffè. 
Non fa di certo male ci rigenera i coglioni degli occhi, quelli sempre stanchi sono.”
Ok! Sta bene ad entrambi
Un casino di gente ma ce la caviamo alla svelta, caffè, benzina, un gratta e vinci, che non vinci mai e via si riparte.
Siamo di nuovo sull'asfalto di catrame, guard rail, cemento, il mio mondo ormai, vivo più lì che da ogni altra parte.
E pensare che da bambino sognavo prati, il verde, la campagna, invece ho trascorso la massima parte della mia vita nel grigio dell'autostrada.
Ma quanta gente a quest'ora, dove cazzo vanno?
Ma tutti sfigati conosco io?
Siamo in tanti, corriamo, corriamo, abbiamo premura, ma poi dove arriviamo?
Mentre Giorgio se ne sta ‘spaparasciato’ e dorme, beato lui, penso, ci riesce, come fa?!
Oh, finalmente una tabella con la scritta uscita per Milano.
Ehi sveglia ci siamo!
Siamo quasi arrivati!
Di già!”  “Ma va la pirla!
 Non hai fatto altro che dormire”, gli rispondo.
“Non dovrebbe esser lontano il ristorante.
No, prima trovo un parcheggio, molliamo l'auto e a piedi ci giriamo un po’ il centro.
Che cazzo!
vuoi subito incontrare quelli?
Andiamo un po' per cazzi nostri!
“Ok! D'accordo”, gli rispondo.
Ecco là un parcheggio, ottimo!
Sistemiamo l'auto e ci incamminiamo verso il centro.
Bella città!
Concordiamo che ci torneremo per visitarla meglio.
Sappiamo entrambi che non è vero, ma ci piace dirlo!
Ok ci ritorneremo?
Ma quando?
Boh!
Mai.
Tra un passo e l'altro ci ritroviamo al ristorante.
Da fuori sembra ok.
Lì vicino, un gruppo di persone, saranno loro, i blogger?
Altrimenti che fanno?
Sì, ok!
Risponde Giorgio, sono loro!
Ci avviciniamo e dall'aspetto riconosco qualcuno, mi sembra:
ma sì sono loro, ci presentiamo sono …......
ehi ciao, finalmente ti vedo!
mi fa proprio piacere.
I soliti salamelecchi, inutili e falsi!
Poco dopo tutti a tavola, o meglio a diversi tavoli.
Io capito con una scema di blogger, mai stimata e antipatica, ma che fare la casualità ha voluto così
Che noia!
Ma chi cazzo me l'ha fatto fare di venire qui?
Potevo andare direttamente da lei!
A Giorgio avrei raccontato una palla, tanto lui è un amico.
Avrebbe fatto finta di credermi.
E tra una portata e l'altra, tra un discordo stupido, insignificante e l'altro arrivano le 15
Squilla il cellulare : un messaggio.
E' lei, ciao quando arrivi, ti manca molto?
Le rispondo con gioia liceale: no!
Tra 30 minuti sono da te.
M'alzo di scatto e incomincio a salutare, scusate ma devo proprio andare!
Mi ha chiamato una zia, che abita qui nei paraggi!
Devo correre da lei!
E' molto ammalata vuole vedermi.
Alla prossima!
Organizzate altri incontri come questo, meraviglioso!
A volte faccio schifo da quanto sono falso e ipocrita.
Giorgio un po' stupito, un po' così, abituato alle mie esternazioni, senza fiatare, mi segue e dopo un po mi chiede incuriosito: “Ma dove cazzo andiamo?”
“Buono! - gli rispondo, “ho una gnocca da salutare qui vicino.
Poi riprendiamo l'autostrada e via verso casa
“Una gnocca?
Ma da dove sbuca, non mi avevi detto niente!
“Un'amica”
“Vabbè andiamo da questa tua amica.
Ma facciamo alla svelta!”
“Ok! Ok!” gli rispondo, ma si capiva che non me ne fregava niente di lui, in quel preciso momento
Riprendiamo l'auto al parcheggio e ci avviamo verso l'amica misteriosa
Dopo pochi chilometri eccoci arrivati. 
“Giorgio, tu sei un amico, vero?
Senti, mi devi fare un favore.”
- Ok! risponde lui.
“Se vedi che è un cesso, un quintale e passa, con una scusa mi prendi e mi porti via!
Ok?”
“Ma che cazzo dici?
Non la conosci?”
“Fai come ti ho detto!
Ok!”
Lo vedevo titubante.
“Cazzo sei mio amico o no?”
“Sì, ma sei proprio matto!
Perché sono amico di un matto?” mugugnava Giorgio.
Ma sei ben strano tu!
Chi ti capisce, è bravo!”
“Ok! ok!
Ma fa come cazzo ti ho detto e poi cerca di non rompere i coglioni!
Sta un po' discreto, lontano da me, ci devo parlare io non tu, chiaro?
Dai Giorgio, non t'incazzare poi ti spiego meglio.”
Le mando uno squillo, era il segnale convenuto per avvertirla che ero lì e di venirmi incontro.
C'era un piccolo parcheggio, a circa 200 metri da casa sua, che avevo ben visto con ‘google map’, quindi mi accosto lì, da lontano si vedeva una curva
Lei doveva sbucare da lì.
Aspetto nervosamente, non arriva, come mai: forse il marito l'ha bloccata?
No!
Ecco là qualcuno.
Ma chi?
No, non può essere!
Quella sembra una ragazza, lei non è così giovane!
E poi sarebbe troppo culo, magari fosse così bella!
Ma cazzo!
Quella viene verso me.
Intanto Giorgio mi chiede: ma è quella?
Taci!
Non lo so!
Gli rispondo e Giorgio annuisce e capisce!
Lei si avvicinava e si dirigeva verso me.
Ma allora è proprio lei!
Ohi, questo sì che è culo!
Provo a sorriderle, lei mi sorride!
E' lei!!!!!
Ci troviamo faccia a faccia, le prendo la mano, la stringo, ciao, come stai?
Vieni dai facciamo un giro, la macchina non è mia, poi ritorniamo qui!
Balbettavo dalla contentezza, non capivo più molto.
Ma questa chi è?
Da dove sbuca?
Pensavo.
Io cammino lei si affianca e mi segue.
 Parlo e non so che cosa dico, poi le chiedo
(domanda del cazzo dell'imbranato!)
“Senti quanto puoi restare?
Io la macchina non ce l'ho!”
“Non ti preoccupare risponde lei, vieni andiamo in quel prato, ci sono degli alberi e da lì non ci vede nessuno.”
Finalmente prende lei in mano la situazione.
Io facevo pena, uno scolaretto!
Ci avviamo, arriviamo, ed io incomincio, come un robot, a baciarla, palparla!
Addirittura le alzo la maglietta e le bacio l'ombelico, il massimo della mia spericolatezza, incredibile!
Lei stava al gioco, sembrava contenta!
Dopo qualche minuto le faccio notare che lì avrebbero potuto vederci e che lei abitava in zona
Annuisce e ci riavviamo verso l'auto.
Giorgio se ne stava stupito, seduto facendo finta di cercare qualcosa, anche per non apparire sospetto ad alcuni anziani seduti fuori dalle proprie abitazioni, gente di brutto aspetto e curiosa, che non si fa i cazzi propri, e guarda, guarda, incuriosita.
Li non è una zona di traffico, quindi ogni macchina  non del posto è uno straniero, forse un ladro, uno da curare.
Arriviamo all'auto e iniziamo a parlare, così a vanvera.
Come tre vecchi amici.
Il vicinato ora è tranquillo e contento.
Noi pure!
Tutto nella normalità!
Tranne le mie e le sue mani che si attorcigliano, esprimendo tutta la voglia e il desiderio di  conoscerci, e forse di scopare!
Una forte, bellissima, indescrivibile emozione.
Passata una mezz'oretta di chiacchiere forse inutili, ci salutiamo.
“Ciao, appena arrivo a casa ti mando una mail, ok!”
“Ciao a presto” risponde lei.
Saliamo in macchina, io e Giorgio e via verso l'autostrada!
Che incontro!
Lei esiste è vera è un umano, che contentezza!
Giorgio esterrefatto, ma contento senza sapere il perché.
Guidava lui, io ero troppo eccitato per farlo.
“Ma allora chi è?
E la prima volta che la vedi?”
“Si, si gli rispondo!
E mi piace!
Cazzo, se mi piace!
Ma questa è figa Giorgio è figa Giorgio!
Io me la scopo questa!”
Giorgio: “Ma tu sei matto!
Matto.
Come hai fatto a conoscerla?”
Web Giorgio!
Web!

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