Cliccando nel web ho trovato questo blog interessantissimo http://danieladeligia.blogspot.it/ vi invito a leggerlo. Un po' di cultura non guasta la giornata e neppure il vivere quotidiano. Tra i molti post vi proprongo la prima parte di questo: Cervello: a quale emisfero appartieni?
Tante volte mi sono trovata a pensare come fare
per migliorare il rendimento nello studio o risolvere dei problemi o ancora
cercare nuove strategie per una comunicazione più efficace. Ho capito che non esiste
nessuna formula magica ma, solo conoscendo come siamo fatti e come funzioniamo,
possiamo sviluppare delle tecniche capaci di accrescere le nostre
potenzialità.
E' quanto mi capita ogni volta che mi trovo a
tu per tu con i bambini a cui insegno la matematica. Devo dire però, con mio grande stupore, che
anche se non sono dotata di poteri magici, sono riuscita a migliorare la media
dei loro voti e, con immenso piacere, ho avuto l'approvazione dei loro genitori
ed insegnanti. E' proprio di questo che ho il piacere di parlarvi ed oggi
iniziamo il nostro viaggio descrivendo l'organo più importante del nostro corpo:
il cervello.
Lo sviluppo del cervello avviene durante la
gravidanza, e dopo il parto il suo processo di crescita continua per alcuni
anni. In relazione alle condizioni che incontrano le cellule cerebrali
(neuroni) del feto nello stadio intrauterino crescono e si moltiplicano
sino a raggiungere il numero approssimativo di 200.000 milioni. Questo è un
numero fisso, nel senso che non verranno prodotti altri neuroni; ciò è dovuto al
fatto che quotidianamente ne muoiono migliaia per logorio naturale, stress,
droghe, alcol, farmaci, o per malattie o lesioni.
E’ stato dimostrato che non è il numero di
neuroni a determinare l’intelligenza di un essere umano, ma la quantità e la
qualità delle loro interconnessioni (sinapsi). Infatti, a ogni processo
di pensiero, i neuroni si connettono tra loro attivando un sistema di ricezione
e trasmissione delle informazioni: tanto più usiamo il cervello tante più
connessioni si attivano.
I momenti maggiormente favorevoli al
potenziamento delle capacità cerebrali sono i 3, 7, 11 e 15 anni; invece dai 4
ai 6 anni, dagli 8 ai 10 e dai 12 ai 14 sono i periodi di stasi per tale
processo. Conoscere questa naturale evoluzione del cervello, può aiutare
genitori ed insegnanti a essere più consapevoli, comprensivi e tolleranti, di
fronte all’irritabilità e alle difficoltà di apprendimento dei
bambini.
Paul MacLean, medico e psicologo statunitense,
ha sviluppato la Teoria del cervello trino, secondo la quale tutti gli
esseri umani possiedono, in termini di evoluzione, tre cervelli formati da
strati sovrapposti in comunicazione, pur conservando una certa indipendenza, in
quanto ognuno controlla funzioni specifiche. In ordine di evoluzione, i tre
strati sono:
· Il cervello rettile, che controlla le
reazioni istintive, ossia ci fa agire o reagire, per esempio, in una situazione
di pericolo.
· Il cervello limbico, che regola i
bisogni primari quali fame, impulsi sessuali, sensazioni, emozioni, ecc.
· Il cervello corticale, che è
responsabile dei processi di pensiero, della memoria, del ragionamento, del
linguaggio e della creatività.
Il cervello è inoltre diviso in due
emisferi collegati da un corpo calloso composto da milioni di
fasci nervosi che hanno il compito di consentire la comunicazione tra un
emisfero e l’altro. Ogni emisfero controlla la metà del corpo sul lato opposto:
l’emisfero destro è responsabile della parte sinistra del corpo, e l’emisfero
sinistro della parte destra. Anche se non è una regola fissa, in genere il
destro prevale nelle donne e il sinistro negli uomini. Ciascun emisfero presenta
delle specializzazioni che gli consentono di svolgere compiti ben
definiti.
· L’emisfero sinistro è specializzato
nella gestione dei simboli: linguaggio, algebra, chimica, spartiti musicali. E’
più analitico e lineare e procede in modo logico.
· L’emisfero destro è più efficace nella
percezione dello spazio, è più sintetico e intuitivo, immaginativo ed
emozionale.
Esistono persone con predominanza dell’emisfero
destro (saranno quindi individui più emotivi) e altre con predominanza
dell’emisfero sinistro (individui più analitici). Continuamente sono in atto
interazioni tra i due emisferi, ma in genere uno è più attivo dell’altro: questo
fatto influenza fortemente i fattori sociali. Nel neonato gli emisferi non sono
specializzati e tale differenziazione si produrrà lentamente fino ai 5 anni, e
molto rapidamente dai 5 ai 16.
Sapere che le persone con tendenza emisferica
destra o sinistra presentano caratteristiche diverse, permette di capire che
anche il loro comportamento sarà diverso, e i genitori e gli insegnanti devono
imparare a riconoscere la predominanza cerebrale dei bambini, al fine di capirli
e migliorare la comunicazione con essi.
Non esiste un emisfero privilegiato, ma di
fronte ad una predominanza di uno solo dei due emisferi, è necessario stimolare
quello che viene usato di meno, in quanto è fondamentale sviluppare l’attività
di entrambi.
Ogni tipo di compito viene svolto con maggiore
semplicità, efficacia e abilità quando i due emisferi lavorano simultaneamente:
insieme possono aiutarci a pensare e quindi ad agire meglio.
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