UNA STORIELLA PER GLI 'ETERNI BAMBINI' ( DI DESTRA E DI SINISTRA ) CHE FA
CAPIRE COSA E' SUCCESSO E SUCCEDE ORA
Pare che l'origine sia da
cercare in Svizzera e che l'autore sia uno dei
tanti gnomi confederali.
La trovo carina, un po' lunga, ma merita attenzione.
Magari farà ridere
Ok! Nessuna pretesa di fare il professore...........
Helga è la
proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che
quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che
quindi dovranno ridurre le
consumazioni e frequentazioni, escogita un
geniale piano di marketing,
consentendo loro di bere subito e pagare in
seguito. Segna quindi le bevute
su un libro che diventa il libro dei
crediti (cioè dei debiti dei clienti).
La formula: “Bevi ora, paga dopo” è
un successone: la voce si sparge, gli
affari aumentano e il bar di Helga
diventa il più importante della città. Lei
ogni tanto rialza i prezzi
delle bevande e naturalmente nessuno protesta,
visto che nessuno paga: è
un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite
aumenta ancora. La banca
di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta
il fido. In fondo,
dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i
crediti che il bar
vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia. Intanto
l’Ufficio
Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata
geniale.
Prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per
emettere
un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati
internazionali:
gli Sbornia Bond. I bond ottengono subito un rating di AA+
come quello
della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che
i titoli
sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così,
dato che
rendono bene, tutti li comprano.
Conseguentemente il prezzo sale,
quindi arrivano anche i gestori dei Fondi
pensione a comprare, attirati
dall’irresistibile combinazione di un bond
con alto rating, che rende tanto e
il cui prezzo sale sempre. E i
portafogli, in giro per il mondo, si riempiono
di Sbornia Bond. Un giorno
però, alla banca di Helga arriva un nuovo
direttore che, visto che in giro
c’è aria di crisi, tanto per non rischiare
le riduce il fido e le chiede
di rientrare per la parte in eccesso al nuovo
limite. A questo punto
Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai
clienti di pagare i
loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro
dei disoccupati
che si sono anche bevuti tutti i risparmi. Helga non è quindi
in grado di
ripagare il fido e la banca le taglia i fondi. Il bar fallisce e
tutti i
dipendenti si trovano per strada. Il prezzo degli Sbornia Bond crolla
del
90%. La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e
congela
immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende.
L’attività
economica locale si paralizza. Intanto i fornitori di Helga, che
in virtù
del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi
dilazioni di
pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto
che lei non
può più pagare. Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia
Bond, sui
quali ora perdono il 90%. Il fornitore di birra inizia prima a
licenziare
e poi fallisce. Il fornitore di vino viene invece acquisito da
un’azienda
concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa
gli
impiegati e de-localizza a 6.000 chilometri di distanza. Per fortuna
la
banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza
richiesta
di garanzie e a tasso zero. Per reperire i fondi necessari il
governo ha
semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar
di Helga
perché astemi o troppo impegnati a lavorare.
Bene, ora potete
dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond
alle cronache dei
nostri tempi, giusto per aver chiaro… chi è ubriaco e
chi sobrio.
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